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Il bellissimo mondo della pallavolo

L’uomo diventa saggio leggendo non due volte, ma spesso

L’angolo della cultura oggi ci rammenta una citazione della commedia Il candelaio di Giordano Bruno (scena sesta atto terzo):

Gutta cavat lapidem, non bis sed saepe cadendo,
Sic homo fit sapiens non bis, sed saepe legendo

Che può essere tradotto in questo modo:

La goccia scava la pietra cadendo non due volte, ma continuamente,
Così l’uomo diventa saggio leggendo non due volte, ma spesso

Cosa che naturalmente a mio parere può essere rivolta allo sport, dove (come al solito), la costanza e la volontà ripagano sempre con ottimi risultati.

… così l’atleta diventa più abile allenandosi non due volte, ma spesso

Buona giornata  🙂

Bisognerebbe anche saper perdere

Chi conosce questo detto, purtroppo, verissimo?

chi vince festeggia, chi perde spiega

bisogna saper perdere

La stragrande maggioranza degli atleti trova sempre una spiegazione sul fatto di non essere riusciti in qualcosa. Tale spiegazione è troppo spesso una semplice scusa, una giustificazione per non rimetterci la faccia!! Questo comporta un sacco di problematiche all’interno di un gruppo, con perdita di fiducia in se stessi e nei compagni, demoralizzazione e delusione.

E questo detto quando perde di validità?
Beh… smette di valere dal momento in cui chi perde impara a vincere ugualmente, riconoscendo il valore degli avversari in funzione della crescita da fare per definire gli obiettivi personali (e della squadra).

Come fare?

Riconosciamo il valore di chi ci supera senza trovare scuse!!
Spendiamo tutte le energie prima di “cadere”, perchè dare tutto libera dal peso di non averlo fatto e stanca più della stanchezza.
Teniamo per noi tutte le varie motivazioni, soprattutto ciò che può essere percepito dagli altri come una giustificazione.
Infine condividiamo con i compagni la stessa linea per non andare ciascuno per la propria strada con idee (pericolosamente) contrapposte per dare comunque agli altri un’immagine di coesione anche nei momenti difficili.

E rimettiamoci prontamente in gioco!!

 

Prima di capire gli atleti capiamo il nostro ruolo

Sono saggi questi cinesi 😉

In un tempo lontano viveva in Cina un potente imperatore il cui figlio, principe ereditario, cresceva negli agi e nella dissolutezza al punto tale che un giorno l’imperatore decise che gli occorreva un valido precettore. Fu chiamato a corte un sapiente mandarino a cui l’imperatore disse:

tu farai in modo che, seguendo i tuoi insegnamenti, il principe divenga saggio e giusto. Se non saprai fare ciò pagherai con la testa

Sconvolto il mandarino andò dal suo vecchio maestro con il quale si lamentò a lungo:

il principe è un pigro, uno svogliato, timoroso dei cambiamenti e incline a seguire ogni giorno un sentimento e una moda diversi. Chi più sventurato di me, maestro! Cosa posso fare?

Il vecchio maestro rimase in silenzio a fissare il fuoco presso cui sedevano ed infine disse:

sono contento che ti sia toccato in sorte un tale incarico poiché per assolverlo dovrai lavorare a lungo anzitutto per cambiare te stesso

Morale: solo se il principe si sentirà amato, compreso, sostenuto e valorizzato forse sarà motivato a cambiare. Quindi il primo a dover cambiare è il mandarino che deve riuscire a vedere con occhi nuovi il principe.

 

Prima di capire gli atleti capiamo il nostro ruolo !!

Aumentare le prestazioni sportive

Migliorare le prestazioni sportive senza doping.

È possibile migliorare le proprie prestazioni fisiche senza l’uso di farmaci?

Da oggi si può grazie al doping non farmacologico e ad una nuova metodologia di intervento odontoiatrico in grado di potenziare il rendimento degli atleti, applicata dal Dottor Monda in collaborazione con un’ equipe di professori universitari.
È infatti provato che modificando l’occlusione dentale, in modo specifico per ciascuno sport, la potenza fisica di un atleta cresce e migliorano le sue prestazioni sportive. Come ogni automobile da corsa va tarata per la specifica gara anche lo studio e la regolazione vengono ricontrollate e riallineate nell’atleta per ogni singola competizione.

Intervenendo sull’occlusione dentaria, la potenza fisica può aumentare dal 20% al 40%, e il consumo di ossigeno si riduce, con la conseguente diminuzione dell’acido lattico. L’atleta brucia meno ossigeno ed accumula meno acido lattico, rende meglio e dura di più, con meno problemi di rottura.

spiega il Dottor Monda, specialista in odontoiatria estetica e protesi dentarie, primo in Italia a sperimentare tale intervento mediante un approccio multi disciplinare: odontoiatrico, oculistico, otorino-laringoiatra, ortopedico.

L’intervento, già testato su giocatori professionisti di calcio e di pallacanestro, ma adatto a tutte le discipline, è indicato per qualsiasi sportivo che desideri migliorare la sua resa atletica.

Essendo una metodica non invasiva, l’intervento va semplicemente ad ottimizzare strutture preesistenti senza interrompere le attività sportive e non va ad influire nella normale vita di relazione, poiché il sistema adotta una spessorizzazione nello sport specifico e quindi viene utilizzato solo in gara.

Fonte: iataliasalute